Giovanni nacque a Paduli il 30 agosto 1907. Negli anni 40 fu assunto presso il Ministero degli Affari Esteri del Regno D’Italia guidato da Galeazzo Ciano. Grazie alle sue qualità di abile diplomatico, ben presto riuscì ad occupare importanti ruoli dirigenziali nel ministero. Con la fine del fascismo e l’avvento della Repubblica, per circa un ventennio tra la gli inizi degli anni 50’ e gli inizi degli anni 70’ occupò importanti incarichi diplomatici nel mondo.
Negli anni 50’ era Console d’Italia a Tirana (Albania).
Nel 1962, il Presidente della Repubblica Antonio Segni, lo nominò Console d’Italia nel protettorato britannico di Aden. Un periodo molto intenso per i futuri scenari geopolitici, in quanto dovette gestire per la difesa degli interessi italiani nell’area, le crescenti tensioni alimentate dal nazionalismo arabo che poco dopo sfociarono in attacchi mortali da parte della guerriglia del Fronte di Liberazione Nazionale contro le forze britanniche.
Nel 1964, Il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, lo nomina Console d’Italia a Chisimaio (Basso Giuba) Somalia. Il territorio era stato per decenni sotto il dominio Italiano e in quel periodo storico era diventato un importante centro culturale, economico e politico.
Nel 1969, Il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, lo nomina Console Generale d’Italia a Calcutta (India).
All’atto del suo congedo, nel 1972, l’allora Ministro degli Esteri Giuseppe Medici, gli scrisse una lettera con queste parole:
“Signor Ministro, in occasione del Suo collocamento a riposo, desidero farle pervenire le espressioni di gratitudine del Governo, dell’Amministrazione e mie personali per la collaborazione che Ella ha dato per lunghi anni al Ministero degli Affari Esteri. Ricordo in questa occasione i numerosi e importanti incarichi da lei ricoperti all’estero nel corso della Sua carriera, in particolare presso l’Ambasciata di Tirana, quale Console ad Aden, Console a Chisimaio. Desidero inoltre menzionare la competente ed intelligente attività da Lei svolta in condizioni difficili quale Console Generale a Calcutta. In tutte le responsabilità che ha assunto, Ella ha sempre dimostrato un profondo attaccamento al Paese ed una grande dedizione al servizio, ed è con compiacimento che gliene do atto. Nell’assicurarla che l’Amministrazione degli Affari Esteri serberà il miglior ricordo della sua persona e della sua attività, La prego di gradire, Signor Ministro, gli atti della mia distintissima considerazione”.
Nel 1973, il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, lo nominò Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.
Nel 1994, a 87 anni, si spense un illustre padulese che per decenni ha rappresentato il valore delle Istituzione dello Stato Italiano nel mondo. Riposa nel cimitero comunale di Paduli.