Soldato Pellegrino Rosato

Pellegrino nacque a Paduli il 14 aprile 1891 ed era figlio di Francesco e Filomena Gifuni. Era un contadino e a soli 20 anni, il 7 novembre 1911 partì come soldato del 22° Reggimento Fanteria per la Tripolitania e la Cirenaica allo scopo di combattere la guerra Italo – Turca. Rientrato in Italia nel dicembre del 1913, avendo servito con fedeltà ed onore la Patria, Il Governo del Regno d’Italia lo onorò della Medaglia d’Argento della guerra Italo–Turca. Richiamato alla armi per mobilitazione nel 1915, fu assegnato prima al 40° Reggimento Fanteria ed il 27 novembre 1917 al 60° Reggimento Fanteria della “Brigata Calabria” per combattere al fronte.

Il 60° Reggimento occupava la linea difensiva arretrata Belvedere – Vettorazzi – Castelli e solo il I° ed il II° Battaglione erano in prima linea nel tratto Osteria Monfenera – M. Tomba dove la minaccia del nemico era sempre più pressante. Solo il 22 novembre, pochi giorni prima che Pellegrino arrivasse al fronte, morirono in battaglia 650 soldati e 41 ufficiali. Per le prove di valore, fermezza ed ardimento dato dalle truppe durante le azioni di Col di Lana, Colbricon, Cima Stradon e sul Piave, le bandiere dei Reggimenti vennero decorate con la medaglia d’argento al valor militare.
Il rigido inverno e gli incessanti combattimenti, avevano messo a dura prova i soldati. La Brigata alternava i Reggimenti nelle posizioni di prima linea, limitando la sua attività ad azioni di pattuglie ed arditi colpi di mano. Nella battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre – 4 novembre) la Brigata Calabria insieme alla Brigata Bari sull’Asolone affrontò in una aspra battaglia il nemico ma la sproporzionata reazione di fuoco dell’avversario fu così devastante e violenta che in un solo giorno morirono 830 soldati.

Finita la guerra, Pellegrino restò ancora in servizio attivo per poi ritornare definitivamente a Paduli il 21 agosto del 1919 in congedo illimitato.

A soli 28 anni aveva combattuto due guerre.

Per le sue prove di coraggio e risolutezza in battaglia, venne insignito della Medaglia di Guerra del 1915 – 1918, delle mostrine delle Campagna di guerra del 1915 – 1916 – 1917 – 1918 e nel 1922 gli venne riconosciuta la medaglia interalleata della vittoria. La Repubblica Italiana con la legge n.263 del 18 marzo 1968 gli conferirì il titolo di Cavaliere dell’ordine di Vittorio Veneto nel cinquantenario della vittoria italiana nella prima guerra mondiale. Ha vissuto una vita modesta, piena di dignità e rigore morale, non dimenticando mai il sacrificio estremo dei suoi compagni d’arme .

Anche Paduli aveva i suoi eroi!

Morì a Paduli il 24 giugno 1980.

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