Soldato Giambattista Truglia

Giambattista nacque a Paduli il 19 marzo 1894 ed era figlio di Liberatore e Caterina Pozella. Era un ortolano e non sapeva leggere e scrivere.
Il fratello Luigi, nato nel 1891 ed era un soldato. Giambattista fu chiamato alle armi 8 giorni dopo il congedo del fratello ed inviato a prestare servizio nel 5° Reggimento Bersaglieri. 
Il 15 febbraio del 1915 si imbarcò a Genova per la Tripolitania, dove doveva prestare il servizio militare.

All’inizio della guerra in Europa gli italiani dovevano ancora consolidare l’occupazione del territorio libico conquistato con la guerra del 1911- 1912 con la Turchia.
Nell’estate del 1914 iniziò una grande rivolta delle tribù libiche contro gli italiani.

La situazione si aggravò nel novembre del 1914 quando la Turchia entrò in guerra a fianco di Austria e Germania e fu in grado di usufruire di sommergibili tedeschi e austriaci per inviare armi e personale addestrato per alimentare la rivolta, senza però dichiarare ufficialmente guerra all’Italia, che ancora non era entrata nel conflitto europeo. Nel 1915 gli italiani iniziarono il ritiro dalle località più esposte all’interno della Tripolitania per meglio presidiare le città costiere.

Le truppe in Libia non erano molto numerose, tenendo conto della vastità del territorio da controllare, vi erano reparti nazionali, battaglioni di Ascari eritrei e reparti libici reclutati sul posto che si rivelarono infidi e che in battaglia spesso disertarono, combattendo contro gli italiani.

Il Comando italiano in Libia effettuò diverse operazioni offensive per alleggerire la spinta contro le città costiere che si rivelarono dei veri e propri disastri.

Con l’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915, il Generale Cadorna non solo non inviò in Libia i rinforzi richiesti, ma ordinò il rientro in Italia uomini e mezzi, ritenendo sufficienti le forze in Libia per difendere le città costiere.

A Tarhuna vi era un grosso presidio militare costituito da 1500 nazionali, che vi risiedevano insieme ai propri famigliari e 700 coloniali che erano rimasti bloccati.

Il presidio di Tarhuna, impossibilitato a ricevere soccorsi ed in crisi di viveri, iniziò il ripiegamento su Tripoli nella notte del 17 giugno. All’alba del 18 giugno, sotto attacco di numerosi reparti libici, la colonna si sgretolò. Fu una vera agonia durata alcuni giorni, nei quali persero la vita numerosi soldati Italiani.

Il 18 giugno anche Giambattista faceva parte della colonna di ritirata verso Tripoli e li presumibilmente perse la vita.

Trovandosi per ragioni di servizio in territorio di guerra in conseguenza della guerra Italo Turca del 1911-12 è stato insignito della medaglia commemorativa e nel 1922 della medaglia interalleata della vittoria.

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