Raffaele nacque a Paduli l’8 dicembre 1898 da Giuseppe e Serafina Mastropietro. Era un muratore e a 19 anni, il 27 febbraio 1917 fu chiamato al fronte per combattere la Grande Guerra con il 93° Reggimento Fanteria. Dopo pochi mesi al fronte si ammalò ma non appena guarito fu rinviato a combattere con 3° Reparto Mitraglieri Fiat. Nel 1919 era a Fiume con la 1° Compagnia Mitraglieri al fine di evitare l’occupazione della città adriatica, contesa tra l’Italia e il neonato Regno di Jugoslavia.
Era accanto a Clino Ricci suo coetaneo quando Fiume fu annessa al Regno d’Italia.
Il 16 gennaio 1920 fu inviato in congedo illimitato e gli fu concessa la dichiarazione di aver tenuto una buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore la Patria e gli fu corrisposta l’indennità del “pacco vestiario di 80 lire in contanti”.
Per aver combattuto nella Grande Guerra gli fu concessa la medaglia commemorativa della guerra 1915-1918, la medaglia interalleata della vittoria e la stella della campagna di guerra del 1917.
La sua esperienza di soldato non terminò con la fine della I° Guerra Mondiale.
Nella II° Guerra Mondiale, fu richiamato alle armi il 29 aprile 1941, all’età di 43 anni e fu assegnato al 241° battaglione territoriale mobilitato ed inviato a combattere a Valona in Albania.
A fine delle guerra fu tposto in congedo illimitato e tornò a vivere a Paduli dove continuò a fare il muratore.
Morì nel 1984 all’età di 86 anni con alle spalle una vita di onore e sacrificio.
Del perché lo chiamassero “Mastro Raeder” non c’è memoria.
Erich Johann Albert Raeder fu un ammiraglio tedesco considerato uno dei più importanti comandanti della Germania Nazionalsocialista. Combattente sia nella I° Guerra Mondiale sia nella II° Guerra Mondiale ed è presumibilmente questo il motivo del suo soprannome.
Grazie a Nicola Scudiero per averlo riportato nella memoria dei padulesi.
Le immagini raffigurano Raffaele Scudiero, il suo foglio matricolare e l’ammiraglio Erich Raeder.