Era il 1921 ed il 15 maggio si svolgevano le elezioni per il rinnovo della Camera dei Deputati del Regno d’Italia.
Clino Ricci era ritornato a Napoli da Fiume ed era impegnato a discutere la sua tesi di laurea in giurisprudenza. Scrive una breve lettera a Fiore Caturano, suo amico e commilitone dove traspare il suo stato d’animo:
«Sono in una crisi spirituale che forse segnerà una tappa nel mio orientamento politico: e penso tante cose. Mi assale, un pò tardi veramente, lo schifo per certe lotte e per quasi tutti gli uomini che in esse vivono: è la prima volta che ho partecipato a una lotta elettorale ed ho visto cadere tante illusioni sotto i troppi torrenti di fango che si muovono e si incrociano nella battaglia fratricida per Montecitorio!».
L’anno successivo, il 28 ottobre 1922, Clino organizza le centurie sannite e parte da Apice per Roma per unirsi a quella marcia che diede inizio al ventennio fascista.