“OGNI PROMESSA E’ UN DEBITO”
Sono trascorsi 90 anni da quando sulla tomba di Clino venne eretto il mausoleo fascista alla memoria.
Nel 1928, Ettore Botti, cugino ed amico più caro di Clino, fece scavare nel marmo una scritta che fino ad ieri era andata quasi persa.
Da quasi quattro anni Clino non era più nel mondo dei vivi. Ma Clino, era più vivo che mai. I suoi pensieri e le sue gesta echeggiavano in tutto il Sannio. La 143° legione Sannita amava il suo primo comandante ed i suoi sogni erano vivi nei cuori e nelle menti.
Per Clino la rivoluzione fascista era un’occasione storica di riscatto da secoli di sottomissione e con tutto se stesso ci si dedicò fino a trascurare irrimediabilmente la sua salute. Quel giovanile entusiasmo non poteva in alcun modo prevedere la contraddittoria evoluzione storica di quella esperienza che, quelle speranze avrebbe non solo deluso ma in qualche modo tradito.
Teniamo a precisare che Il nostro pensiero di oggi non è un cedimento a nostalgie per un passato ormai lontano, quanto un’occasione di speranze di futuro, consapevoli delle lezioni della storia.
Quando meno di un anno fa feci visita alla signora Elisa Tomassi, nipote di Elvira Ricci, sorella di Clino, le feci una promessa. La tomba di Clino non poteva essere più lasciata nell’oblio e doveva ritornare ad essere viva e presente.
Mi commossi nel ricevere in dono l’ocarina che Clino portava sempre con se, una foto che lo ritraeva accanto al prima balilla sannita, il futuro generale Ferdinando Sergio e il suo diario personale.
E’ nel suo diario che mi sono perso in emozioni indescrivibili!
Nei mesi scorsi, Giovanni Rosato ha contattato alcuni esperti restauratori al fine di ripristinare le scritte ormai quasi perdute. Non è stata un’impresa facile, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e Clino dopo 90 anni ritorna presente!
Nelle prossime settimane, grazie ad un importante Ente dello Stato e alla Fondazione Trombetti che da sempre conserva e divulga nelle sue opere la memoria storica padulese, verrà pubblicato un libro contenente il diario di Clino Ricci e documenti inediti della sua vita terrena.
Clino appartiene a tutta la comunità padulese e ne è fonte inesauribile di orgoglio.
Grazie ad Elisa Tomassi, ad Anna Maria Trombetti e a Manlio Abati per il loro incondizionato affetto.