Pellegrino nacque a Paduli il 25 aprile 1891 ed era figlio di Francesco Saverio e Lucia Messere. Era un umile contadino emigrato nel 1911 a New York(USA) in cerca di fortuna. Fu chiamato alle armi nel 1911 ma non si presentò al Distretto Militare di Benevento perché emigrato. Il 1° giugno del 1912 fu dichiarato disertore e denunciato presso il Tribunale Militare di Napoli. Il 2 Gennaio del 1913 ritornò in Italia e si costituì al Distretto Militare di Benevento e fu avviato al 40° Reggimento Fanteria in attesa di giudizio. Fu assolto per mancanza di prove dal Tribunale Militare di Napoli dalle accuse mosse e l’11 febbraio del medesimo anno fu integrato come soldato nel 55° Reggimento Fanteria “Marche”. Fu trattenuto alle armi per l’imminente conflitto bellico ed il 23 maggio 1915 giunse in territorio di guerra.
Il “55° Reggimento Fanteria “Marche” si trovava dall’8 febbraio del 1916 in Albania con il compito di aiutare l’esercito Serbo che vittorioso nei confronti del Generale austriaco Potiorek, portava in ritirata 40000 prigionieri austriaci che dovevano essere trasferiti in Italia all’Asinara;
“Le prime avanguardie del 55° Fanteria riuscirono ad avvistare la colonna in ritirata: soldati, vincitori e vinti per lo più scalzi, coperti di stracci, affetti da scabbia e colera, diretti all’Asinara”.
Nella notte tra il 7 e l’8 giugno 1916 il 55° Reggimento Fanteria si portò sulla spiaggia di Valona all’altezza di Janiall per l’imbarco del personale sul Piroscafo “Principe Umberto” e su altre 8 navi. Il convoglio salpò alle ore 19,00 dell’8 giugno 1916, la navigazione stava procedendo tranquillamente quando un siluro lanciato dal sommergibile austriaco U5 spaccò in due tronconi il Piroscafo Principe Umberto facendolo affondare nel giro di pochi minuti..
Fu la più grande tragedia navale italiana : perirono 52 Ufficiali e 1764 soldati del 55° Reggimento Fanteria “Marche” e 110 marinai dell’equipaggio.
Per alcuni giorni emersero dal mare ,sulla spiaggia di Valona, decine di corpi straziati ed irriconoscibili che furono sepolti senza nome tra gli ulivi ai bordi della strada che da Valona sale verso Kanina. Quel cimitero sistemato fu da tutti chiamato “il cimitero del 55° Reggimento”.
Pellegrino è stato insignito di tre medaglie: Medaglia interalleata della vittoria, Medaglia commemorativa della guerra 15-18, Campagna di guerra del 1915 e della Campagna di guerra del 1916.
Spero che Pellegrino sia sepolto nel “cimitero del 55° Reggimento” e che stia riposando insieme ad i suoi compagni d’arme.