Rocco nacque a Paduli il 17 dicembre 1896. Fu uno studente modello e nell’anno scolastico 1914-15 conseguì la licenza liceale presso il Regio Liceo Ginnasio “P. Giannone” di Benevento. Il 3 febbraio 1916 si arruolò nei “Carabinieri a piedi” ma ben presto, “seguendo il nobile impulso del cuore generoso, impaziente di rimanere lontano dalla trincea… indossò l’uniforme del fante, e divenuto Ufficiale, iniziò con animo saldo e sereno la lunga odissea dei sacrifici. Conobbe la trincea del Carso e si spinse oltre, verso il confine dove da volontario, passò in un Battaglione d’assalto. Nei giorni oscuri, quando tutto vacillava d’intorno e la stella d’Italia pareva dovesse tramontare per sempre sul livido piano di Caporetto, il suo eroismo emerse dalle paludi di fango… la battaglia di Montello divampava e là, il pendio si era popolato di fanti. I razzi illuminavano il cielo e gli uomini nel fango combattevano scagliando bombe e cercando di scampare alle mitraglie nemiche. Il nemico passa, irrompe, ma una Legione di Sanniti, cantando, risale la cima irrompendo nella battaglia: Rocco Caropreso guida la sua Compagnia all’assalto ma una mitraglia gli trapassò il cuore all’ombra di Casa Bandiera”. E’ stato insignito delle seguenti medaglie: Medaglia d’argento al Valor Militare, Campagna di Guerra 1916 – Campagna di Guerra 1917 – Campagna di Guerra 1918 – Medaglia Commemorativa Nazionale 1915 -1918 – Medaglia dell’ associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra.
La concessione della Medaglia d’Argento al Valor Militare fu motivata così dal Ministro Segretario di Stato per gli affari della Guerra, On. Nodini:
“Rocco Caropreso, Tenente del 40° Reggimento Fanteria, comandante di Compagnia, dopo aver condotto i propri uomini, con ammirevole fermezza, attraverso una zona intensamente battuta da artiglieria e mitragliatrici, si slanciava risolutamente all’attacco, riuscendo ad infliggere forti perdite al nemico ed a liberare nostri reparti già accerchiati. Con slancio ammirevole e singolare coraggio continuava ad avanzare finchè trovava morte gloriosa sul campo. Montello 19-20 giugno 1918”.
A Paduli, il Municipio nel 1919, appose in memoria dell’uomo ed in onore delle sue gesta, una lapide commemorativa sulla facciata principale delle sua casa natale. A tutt’oggi è ancora possibile ammirarla.
Nelle immagini allegate è presente un suo ritratto con l’uniforme da Tenente, la lettera che Clino Ricci scrisse in sua memoria, la sua casa natale prima e dopo il restauro conservativo, la lapide commemorativa a memoria futura ed il suo medagliere.
“Spero che un giorno non troppo lontano, la nuova piazza dove erge il Monumento ai Caduti delle due guerre mondiali, possa essergli dedicata, in memoria di un giovane padulese, che sprezzante del pericolo, ha immolato la sua vita per difendere l’onore della Patria”.