Luigi nacque a Paduli l’8 dicembre 1886 ed era figlio di Gaetano e Maria Grazia Luongo. Era un contadino ed il 29 aprile 1916 fu inviato a combattere al fronte con il 14° Reggimento Fanteria.
Aveva 30 anni e dei figli piccoli da mantenere.
Nonostante fosse stato riformato 10 anni prima e posto in congedo illimitato, con la guerra per la difesa dei confini era stato dichiarato abile arruolato.
In un passo di un diario di guerra di un suo compagno d’arme, c’è scritto quanto segue:
“Nella pianura di Vertoiba, giunsero i fanti della Brigata Pavia, i “Verdi”, insieme ai “Gialli” del Podgora, gli uomini della Casale, nell’agosto del 1916. Dopo aver varcato la soglia crudele del Podgora scesero fino all’Isonzo per minacciare con la loro avanzata il fianco della difesa austriaca, già in crisi per lo sfondamento delle linee sul Sabotino e la pressione contro il San Michele. Li accompagnava il sole nel colmo dell’estate disegnando le sagome delle loro ombre sulla terra come una processione verso l’oriente. Sembrava tanto distante in quei momenti il fango che li aveva circondati durante l’anno di guerra sulle quote a ovest di Gorizia…”
La sua vita fu breve ed il 10 ottobre 1916 morì in combattimento a Vertoiba Inferiore.
Nobile esempio di coraggio, si sacrificò per l’onore della Patria, ma poco più di 50 anni dopo fu dimenticato da chi scrisse i nomi dei caduti posti sulla lapide commemorativa del Monumento dei Caduti di Paduli.
Presto il suo nome sarà scritto e ricordato laddove la storia lo pone di diritto.